sabato, ottobre 07, 2006

Gente della notte


Un'altra notte mi avvolge e mi copre, mi trascina in un mondo dove trovo me stesso...non riesco a capire perchè, ma quando intorno a me c'è solo il buio riesco ad essere me stesso...

La notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio, e la città riprende fiato e sembra che dorma, e il buio la trasforma e le cambia forma e tutto è più tranquillo tutto è vicino e non esiste traffico e non c'è casino almeno quello brutto, quello che stressa, la gente della notte sempre la stessa ci si conosce tutti come in un paese, sempre le stesse facce mese dopo mese e il giorno cambia leggi e cambia governi e passano le estati e passano gli inverni, la gente della notte sopravvive sempre nascosta nei locali confusa tra le ombre. La gente della notte fa lavori strani, certi nascono oggi e finiscono domani, baristi, spacciatori, puttane e giornalai, poliziotti, travestiti gente in cerca di guai, padroni di locali, spogliarelliste, camionisti, metronotte, ladri e giornalisti, fornai e pasticceri, fotomodelle, di notte le ragazze sembrano tutte belle, e a volte becchi una, in discoteca, la rivedi la mattina e ti sembra una strega, la notte fa il suo gioco e serve anche a quello a far sembrare tutto, tutto un po' più bello...

Lo dice anche Jovanotti, ma come lui l'avranno pensato in tanti...alla fine, le notti sono tutte uguali, con il loro mantello scuro riescono a nascondere le differenze e a rendere uguali popoli diversi, a nascondere quello che vorrebbe essere il "motore di vita" per lasciare spazio a quella che è la vita, vera e propria.

Sono legati alla notte i miei ricordi più belli. Sono legati alla notte mille parole, milioni di discorsi, quintali di speranze e centinaia di promesse. Puntualmente, con il risveglio, ogni cosa sembrerà troppo lontana, e un mix di vergogna e compassione cancellerà tutto, lasciando solo una sensazione di stordimento.
Quello che succedeva in Italia si ripete anche qua...mentre cammino per una Laivès deserta, mi si avvicinano i fantasmi di amici in questo momento troppo lontani...li vedo mentre parlano, mentre scherzano, mentre fanno i coglioni, mentre suonano, mentre vivono...senza di me.
E allora penso a quante cose mi sto perdendo, a tutto quello che succederà in un anno, alla sensazione di extracomunitarietà che troverò un giorno in quello che era il mio mondo...penso a mio fratello, penso a tutti; penso a tutti e non sto pensando a niente..mi immergo in un venerdì sera cuneese, o savonese, o genovese o chissà dove, ma alzo gli occhi e mi trovo lontano, troppo lontano per allungare una mano e sentire il resto di me stesso corrispondermi un feedback, e allora capisco di essere impotente...

In un attimo, però, arrivo a casa, rientro in un mondo materiale e concreto, e mi accorgo di essere una materia effettiva, come tutte le altre, semplicemente spostata in un altro riferimento spaziale.

Intorno a me resta soltanto il buio, e con la sua monocromaticità dipinge il set di questo episodio con una tecnica a me conosciuta: la riconosco, è casa mia. E' il mondo.
Buona notte.

3 commenti:

zappo ha detto...

"E un'altra volta e' notte e suono
Non so nemmeno io per che motivo, forse perche' son vivo
E voglio in questo modo dire "Sono"
O forse perche' e' un modo pure questo
Per non andare a letto
O forse perche' ancora c'e' da bere
E mi riempio il bicchiere
E l'eco si e' smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
In cui ciascuno chiude la sua pena
In cui ciascuno non e' come adesso da solo con se' stesso"

Francesco Guccini

Anonimo ha detto...

Jovanotti, Battiato e Guccini.... Molto meglio Cicinas e Geltona!

Paolo

Marco ha detto...

Cicinas e Geltona?